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Esortiamo la Commissione europea a disciplinare rigorosamente l'uso delle tecnologie biometriche onde evitare interferenze indebite con i diritti fondamentali. In particolare chiediamo alla Commissione di vietare, nel diritto e nella pratica, gli usi indiscriminati o tendenziosi della biometria che possono sconfinare in attività di sorveglianza di massa illecita.


Simili sistemi intrusivi non devono essere sviluppati, messi in funzione (nemmeno a titolo sperimentale) o usati da soggetti pubblici o privati in quanto possono interferire senza che sia necessario o in misura sproporzionata con i diritti fondamentali delle persone.


È assodato che l'esercizio della sorveglianza biometrica di massa negli Stati membri e da parte delle agenzie dell'Unione sia causa di violazioni delle norme UE di protezione dei dati e limiti indebitamente i diritti delle persone, segnatamente i diritti alla riservatezza e alla libertà di espressione, il diritto di manifestare e il diritto alla non discriminazione. L'ampio ricorso alla sorveglianza biometrica, alla profilazione e alla previsione minaccia lo Stato di diritto e le nostre libertà fondamentali.


Con la presente iniziativa dei cittadini europei sollecitiamo quindi la Commissione a proporre un atto giuridico che si innesti sui divieti generali previsti dal regolamento generale sulla protezione dei dati e dalla direttiva sulla protezione dei dati nelle attività di polizia e giudiziarie e li rispetti appieno, al fine di garantire che la sorveglianza biometrica di massa sia esplicitamente e specificamente vietata dal diritto dell'UE.to.

NEWS

23.06.2022 - Nel video prodotto dal Gruppo dei verdi al Parlamento europeo, attivisti, attiviste e giornalisti italiani spiegano perché è necessario arrivare al più presto ad un regolamento europeo che vieti le tecnologie di riconoscimento biometrico nei luoghi pubblici.

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